sabato 13 marzo 2010

Ora è il momento di lasciarci volare

Giovani..
Con carriere spezzate ancora prima di nascere.
Con desideri infranti dalla società moderna che ci spezza le ali in partenza,
ritenuti incapaci di intendere e di volere nonostante i fatti neghino l'evidenza.
Destinati a subire un declino che può solo trascinarci in un baratro profondo da cui sarà impossibile uscire.
Costretti a interpretare tutti i no che riceviamo dalla società come i soliti "3" a scuola
sperando solo che prima o poi finiscano
ma sapendo già in partenza che non finiranno mai.
Costretti a lavorare in fabbrica dopo anni e anni di studio
per colpa delle multinazionali che ci sfruttano fino all'osso
come fossimo burattini
capaci solo di premere un pulsante per otto ore al giorno quando la mente, i desideri, i sogni, i pensieri
sono da tutt'altra parte, fluttuando in un vuoto immenso che mai finirà di esistere,
ma questo è il momento di dire: "Basta!"
Basta! a tutti quelli che ci ritengono incapaci.
Basta! a chi molesta le nostre idee bloccandole sul nascere.
Basta! a chi ci considera solo in grado di bere e di causare incidenti.
E infine Basta! a chi ci tarpa le ali.
Ora è il momento di lasciarci volare.

Cesare, 17 anni

Vorremmo luoghi in cui incontrarci



Durante la realizzazione del progetto, un gruppo di studenti dell'Istituto Tecnico Agrario di Cesena ha trasformato i contenuti emersi durante i laboratori in un messaggio da rivolgere alle autorità cittadine, sotto forma di sceneggiature. Riportiamo qui di seguito il copione di una di esse:

Scena 1

Marco chiama Elisa e le chiede se è disponibile a fare una partita di calcetto.

Marco: Ciao Elisa.
Elisa: Ciao Marco.
Marco: Ti và di fare due tiri a calcetto?
Elisa: Ok, ma dove?
Marco: Ah, il campo più vicino e non a pagamento si trova a Martorano.
Elisa: Martorano?! Ma è troppo lontano dal centro. Dovrei venire in motorino e sai come è fatta mia mamma: non mi lascia venire.
Marco: Ma tu conosci altri campi gratuiti qui vicino?
Elisa: No.
Marco: Ecco, come al solito i campi gratuiti sono lontano!!
Elisa: Beh, ci saranno pure altre alternative?!
Marco: Magari!! Come al solito ci tocca fare le stesse cose. Uff... però non è possibile che non ci siano dei luoghi di ritrovo per giovani in cui fare, che so, musica oppure avere delle strutture come campi da calcio, pallavolo, tennis gratuiti qui vicino. In modo da potere fare qualche partitella con gli amici senza andare chissà dove!!



Elisa: Hai proprio ragione! E poi non dimenticare che anche iniziative come concerti ce n'è una ad ogni morte di papa!
Marco: No comment, guarda! Quindi cosa facciamo?
Elisa: Faremo il solito giro in centro.
Marco: Uff... dai, va bene, ci vediamo in piazza alle 16.00.
Elisa: Ah dì, va bene... ciao! (rattristata).

Pensare fra amici fa diventare grandi

Da una prima analisi dei contenuti emersi e delle dinamiche osservate, riteniamo che proporre un progetto di questo tipo agli adolescenti ci stia permettendo di raggiungere diversi obiettivi educativi. In primo luogo, ricevere ascolto fa bene all’autostima. In secondo luogo, vivere l’opportunità di creare qualcosa insieme favorisce la costruzione di relazioni positive e il senso di appartenenza ad una comunità. In terzo luogo, essere stimolati a pensare cose difficili aiuta a diventare grandi. Pensiamo che a lungo termine questo progetto abbia la potenzialità di incidere sulla crescita personale dei giovani ben oltre gli obiettivi specifici.

Dalle asserzioni personali alle aspirazioni condivise

Durante i primissimi incontri del progetto i giovani hanno anche espresso le loro aspirazioni sotto forma di asserzioni individuali. Tali asserzioni sono state condivise, discusse e rielaborate successivamente dai giovani organizzati in piccoli gruppi di lavoro. Qui di seguito qualche stralcio dei risultati emersi dai diversi gruppi di lavoro:

Valorizzazione dei giovani (17-19 anni): vorremmo che ci fosse riconosciuta libertà di parola, che vengano riconosciute le nostre qualità e le nostre capacità in campo lavorativo e scolastico. Vorremmo che ci fosse più meritocrazia e meno favoritismi e che si facessero meno differenze tra gli uomini e le donne in campo lavorativo.

Giovani e lavoro (16-17 anni): c’è troppa disuguaglianza tra i ricchi e i poveri. Non esiste più una ricchezza media. O ci sono i ricchi o ci sono i poveri. Molta gente prende troppi soldi per lavori meno faticosi di altri, mentre quelli che lavorano troppo fanno fatica ad andare avanti. Vorremmo che non ci fosse più un ceto troppo ricco e uno troppo povero.

Giovani e lavoro (18-19 anni): vorremmo, dopo la scuola, trovare un lavoro che ci soddisfi, che ci valorizzi, che ci rispetti come persone. Vorremmo che fosse lasciato più spazio ai giovani. E ci aspetteremmo che lo stipendio fosse corrispondente al nostro titolo di studio.

Giovani e socializzazione (17-19 anni): vorremmo che fosse compensata la mancanza di centri d’incontro e di attrezzature per giovani all’interno di Cesena e dintorni. Vorremmo più luoghi in cui praticare sport o suonare musica, accessibili gratuitamente o a basso costo, perché constatiamo che i giovani nei pomeriggi preferiscono girare in centro al posto di ritrovarsi. Vorremmo avere a disposizione spazi, centri gratuiti che evitino il “girovagare” dei giovani e che permettano di coinvolgerci in attività di nostro interesse.

Rispetto (17-19 anni): vorremmo più giustizia e più rispetto delle regole da parte di tutti. Maggiore accettazione delle altre culture entro i limiti morali ed etici. Vorremmo una società in cui sia possibile una convivenza sicura tra i popoli. Vorremmo migliorare la società moderna con più rispetto per tutto e per tutti. E vorremmo una maggiore sensibilizzazione delle realtà difficili delle altre nazioni.

Senso di responsabilità (17-19 anni): vorremmo che gli adulti si assumessero la responsabilità di ciò che fanno. Per esempio vorremmo sentirci sicuri e ben accolti quando entriamo in ospedale.

Criminalità organizzata (17-19 anni): vorremmo una situazione di vita migliore e non aver più la paura di girare per le strade ed essere coinvolti in attività criminali. Vorremmo più sicurezza, rispetto per la persona, più coraggio nell’affrontare questa criminalità.

Primi risultati in Italia

I contenuti individuati, selezionati e discussi dai partecipanti durante le prime fasi del percorso spaziano nell’ambito dei seguenti macro-temi:

1. Valorizzazione dei giovani
2. Adulti e senso di responsabilità
3. Scuola e tecnologia
4. Giovani e lavoro
5. Giovani e socializzazione
6. Diritti dei giovani
7. Giovani e rapporto con le autorità
8. Immigrazione
9. Rispetto
10. Convivenza
11. Forme di governo
12. Criminalità organizzata

La città di Cesena

Qualche scorcio della città:







Chi sostiene il progetto in Italia: Endas Cesena

L’ENDAS, Ente Democratico di Azione Sociale, è una libera associazione costituita nel 1949 col nome di M.A.S. (Movimento di Azione Sociale) e le sue finalità sono state riconosciute con decreto del Ministero dell’Interno il 7 giugno 1949 e successivo D.M. del 24 luglio 1954.
L’ENDAS promuove attività allo scopo di sviluppare e consolidare una cosciente partecipazione del cittadino alla vita della Repubblica. Tale scopo, che si realizza soltanto attraverso la libera e consapevole volontà dei singoli cittadini di arricchire la propria personalità morale,culturale e fisica, impegna l’ENDAS a prendere iniziative che favoriscano la socialità nel pieno rispetto della persona umana e che siano ispirate a quei valori della cultura laica e libertaria cui l’Associazione, storicamente,si richiama.

Il progetto italiano

Il progetto “C’est quoi ta place?” in Italia prende il nome di “Io cittadino” ed è realizzato con il contributo di ENDAS Cesena.
Principale obiettivo del progetto è promuovere una riflessione tra i giovani sulle loro aspirazioni e sul loro ruolo nella società. I pensieri elaborati collettivamente confluiranno in una sorta di campagna di comunicazione rivolta alle istituzioni e alla società civile sulle aspirazioni giovanili.

Destinatari del progetto, che ha preso l'avvio nel mese di ottobre 2009, sono cento studenti tra i 15 e i 20 anni, che frequentano Istituti Secondari di II grado, professionali e tecnici, della città di Cesena. Il percorso è articolato per ciascun gruppo di lavoro in sei incontri di due ore ciascuno ed è suddiviso in tre fasi: attivazione dei giovani, preparazione dei cortometraggi e registrazione video.



Durante i primi due incontri i giovani vengono stimolati ad esprimere le loro aspirazioni rispetto alla società. Gli scenari futuri descritti individualmente vengono poi discussi e condivisi prima a piccolo gruppo, quindi collettivamente. Il metodo utilizzato è denominato “Scenario Workshop”. La variante che Controvento utilizza è stata messa a punto dalla rete europea TRAMS (Training and Mentoring of Science Shop). L’obiettivo di questa fase di lavoro è produrre i contenuti su cui innestare le fasi successive.

Durante i successivi tre incontri, i giovani rielaborano i contenuti emersi nel lavoro a piccolo gruppo e danno forma ai messaggi che intendono rivolgere agli adulti: amministratori locali, giornalisti, insegnanti, genitori, cittadini. In questa fase il metodo è fondato sul teatro interattivo. La pratica teatrale è di per sè un mezzo di comunicazione originale, diretto e adattabile che favorisce l’incontro e il dibattito. La tecnica d’interazione contribuisce a rendere fluida l’informazione in una dinamica che facilita l’analisi attiva delle scene-situazioni e permette ad ogni partecipante di poter esprimere le proprie idee, di confrontarsi con opinioni divergenti, di sperimentare nuove soluzioni ed iscriversi in un percorso di cambiamento in maniera non dogmatica.

Durante il sesto incontro si procede alla registrazione video dei messaggi messi a punto dai giovani.

Exemples de "panoptisons"

Lieu de l'action:
  • Quartier de l'Ousse des Bois (Pau, France),
  • Public mixte de 13 à 18 ans,
  • 10 participants pendant 5 jours (ateliers écriture, film, montage),
Partenaires associés
  • Centre social du Hameau,
  • La Pépinière Quartier Saragosse,
  • Radio Pau d'Ousse,
Un prolongement de l'action se fera avec ses derniers qui ne seront plus les "auteurs, acteurs" des "panoptisons", mais seront amenés à identifier d'autres jeunes suceptibles de parler de leur quartier, de leur participation à la vie de la cité.

Quelques réalisations !
  • Mounir et Chouaib observent le monde depuis la placette,
  • Laetitia voyage dans les livres à la médiathèque Trait d'Union,
  • Majda parle de l'éternelle condition des femmes,
  • Kheira et Hajar racontent le dialogue entre les gens,
  • Juliette et Samy, leur voyage au Spitzberg,
  • Ibrahim slame au micro du studio de RPO (Radio Pau d'Ousse),

Le projet français

L'Association Les Petits Débrouillards Aquitaine et Controvento Società Cooperativa realisent un projet d'initiation à la sociologie visuelle dans le cadre d'un accord entre Région Aquitaine et Région Emilia Romagna.
Il s’agit de proposer un temps de formation informelle auprès d’un public de jeunes qui considèreraient à priori la sociologie uniquement comme une discipline universitaire. Découvrir autrement son cadre de vie, découvrir le cadre de vie des autres, les confronter, se les approprier, échanger sont la base de cet échange interculturel. Considérant que selon les sociologues les expressions verbales et non verbales, les relations et les émotions sont perçues et signifiées essentiellement au travers de la vision, la photo et la vidéo apparaissent comme des éléments essentiels. Apprendre à voir autrement, c’est favoriser la construction d’un esprit critique, afin de s’interroger pour plus de connaissances, plus d’implication de chacun et, donc, plus d’actions.

Les acteurs du projet: l'Association Française des Petits Debrouillards

Gli attori del progetto: Controvento Società Cooperativa

Controvento nasce nel 2002 dalla sinergia di figure professionali diverse - scienziati, designer, artisti e educatori - che insieme riflettono ed elaborano idee attorno ai temi della scienza, della tecnica e della tecnologia.
Nella società della conoscenza, della scienza e della tecnologia, dotarsi della capacità di comprendere e di interagire in maniera attiva e propositiva con il mondo circostante appare vitale. In questo contesto, l’educazione alle scienze e alle tecnologie assume il valore di strumento di emancipazione intellettuale e trova applicazione nei laboratori che Controvento rivolge agli animatori culturali, ai docenti, agli studenti e ai cittadini. Al centro dell’attenzione è la conoscenza, il bene comune del nuovo millennio. La posta in gioco è la sua fruizione e gestione da parte di tutti i cittadini.
L’azione di Controvento, grazie alla rete internazionale di cui fa parte, si estende a livello europeo promuovendo il dialogo tra Istituzioni, scienziati e cittadini e il coinvolgimento dei giovani nella costruzione della società europea della conoscenza.

Oggi Controvento è membro dello steering committee della Consulta Nazionale su Scienza e Società e della Piattaforma Europea Young People and Science in Society Issues.

Gli attori del progetto: la piattaforma europea YPSSI

La piattaforma europea YPSSI è un network aperto che federa organizzazioni e istituzioni che promuovono la partecipazione e il coinvolgimento dei giovani nella costruzione dell'Europa della conoscenza.
Attualmente è costituita da uno steering committee, da venticinque coordinatori nzionali, da un consiglio strategico e scientifico e da una base di giovani provenienti da 25 Paesi dell'Unione Europea.

Sono membri dello Steering Committee della Piattaforma Controvento Società Cooperativa e l'Association Française des Petits Debrouillards.

Il progetto internazionale "C'est quoi ta place?"

L'Associazione Les Petits Débrouillards d'Aquitania e Controvento Società Cooperativa ralizzano un progetto d'iniziazione alla sociologia visuale nel quadro dell'accordo franco-italiano tra Regione Aquitania e Regione Emilia Romagna.
Si tratta di un percorso formativo non formale rivolto ai giovani, che sovente considerano la sociologia unicamente come una disciplina universitaria. Osservare e scoprire attraverso un punto di vista inusuale il contesto in cui si vive, quello in cui vivono gli altri, confrontarli, appropriarsene è alla base di questo scambio interculturale.
Secondo i sociologi le espressioni verbali e non verbali, le relazioni e le emozioni sono percepite essenzialmente attraverso la visione. In questo contesto foto e video appaiono essere elementi essenziali. Imparare a vedere in modo diverso, significa costruire lo spirito critico, mettere in grado le persone d'interrogarsi allo scopo di acquisire una maggiore conoscenza, un maggiore coinvolgimento individuale e, dunque, una maggiore capacità d'azione.

Il protocollo d'intesa tra Regione Emilia Romagna e Regione Aquitania

Istruzione e formazione professionale, giovani, innovazione e ricerca, economia, cultura e turismo. Sono i principali settori su cui si concentrerà nei prossimi cinque anni la collaborazione tra l’Emilia-Romagna e la Regione francese dell’Aquitania.
Il protocollo d’intesa che delinea anche il piano delle attività comuni è stato siglato lunedì 1 febbraio in Viale Aldo Moro dal Presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani e dal Vicepresidente della Regione Aquitania con delega alle relazioni internazionali ed europee Jean Guérard, a capo di una delegazione francese in visita a Bologna. Presenti anche Laurent Rey-Lescure e Jean-Michel Arrivée, rispettivamente direttore e responsabile di servizio degli affari europei e delle relazioni internazionali, Han-Fang Julie Zhu, incaricata dei rapporti con la Regione Emilia-Romagna e Marie Pierre Mesplede, responsabile del servizio di Bruxelles.
“Le Regioni devono contribuire alla costruzione di un’Europa più forte, in grado di fare quel salto di qualità di cui c’è bisogno per affrontare la profonda ridefinizione degli assetti politici ed economici globali”, ha detto il Presidente Errani durante la firma del documento.
L’intesa plurisettoriale siglata oggi ha una validità di cinque anni e abbraccia diversi ambiti, con un’attenzione particolare alle nuove generazioni: Emilia-Romagna e Aquitania fanno entrambe parte della rete europea ERY per la promozione e il raccordo delle politiche giovanili. Con l’intesa di fatto si costruisce il quadro dell'intensa e fitta rete di scambi tra scuole e istituti, università ed enti di ricerca, associazioni culturali, cooperative sociali e imprese delle due regioni, molto attive in tante esperienze di collaborazione già avviate.

Le politiche giovanili europee per il 2010-2018

La nuova Risoluzione si basa sulla Comunicazione della Commissione Europea su una nuova Strategia Europea per i Giovani, che i Ministri della Gioventù hanno adottato nel quadro della cooperazione europea, nel settore gioventù, per il periodo 2010-2018.
Gli obiettivi principali della nuova risoluzione sono:

-maggiori e pari opportunità per i giovani nel settore dell’istruzione e nel mercato del lavoro
-cittadinanza attiva, inclusione sociale e solidarietà dei giovani

Il futuro dell'Europa dipende dai suoi giovani

"Il futuro dell'Europa dipende dai suoi giovani. Ma per molti giovani le possibilità di farsi strada nella vita sono scarse". E' questa la conclusione della comunicazione della Commissione sull'Agenda sociale rinnovata, che si propone di ampliare le possibilità offerte ai cittadini europei, di migliorare le possibilità di ciascuno e di sviluppare la solidarietà in Europa.
I giovani occupano un posto preponderante nella visione sociale dell'Unione europea e la crisi attuale rende più urgente che mai la necessità di favorire lo sviluppo del capitale umano del futuro {COM (2008) 412}.